Così fan tutte ossia La scuola degli amanti
Un post dedicato all’Ouverture dell’opera Così fan tutte di Wolfgang Amadeus Mozart (K588).
L’opera viene commissionata a Salieri, ma è Mozart a scriverla e a metterla in scena.
Così fan tutte ha come sottotitolo La scola degli amanti e, stilisticamente, può essere considerata un opera buffa italiana.
Il testo originale è in italiano.
La vicenda è ambientata a Napoli e si apre con una scommessa tra due giovani ufficiali (certi dell’amore e della fedeltà delle loro fidanzate) e Don Alfonso che dice (scherzando):
E’ la fede delle femmine
come l’araba fenice:
che vi sia ciascun lo dice,
dove sia nessun lo sa.
Accettata la scommessa cominciano una serie di finzioni, travestimenti, imbrogli che permettono a Don Alfonso (con la complicità della domestica) di mettere alla prova la fedeltà delle fidanzate.
La trama è giocosa, frivola ed il testo contiene una serie di doppi sensi a sfondo sessuale.
Il pubblico viennese alla prima rappresentazione nel 1790 accoglie l’opera tiepidamente. Sono poche le repliche.
Il libretto è scritto da Lorenzo Da Ponte che con Mozart ha già collaborato scrivendo i testi delle Nozze di Figaro e del Don Giovanni.
A ben vedere il titolo dell’opera è preso da Le nozze di Figaro (Terzetto – Atto I scena 7) dove Don Basilio canta:
Non c’è alcuna novità.
Nella stesso Terzetto sempre Don Basilio canta una melodia che ritroviamo nell’ouverture eseguita dal flauto (battute 24 – 26 del secondo spartito).
Ecco le note del Presto iniziale dell’Ouverture dove troviamo due cadenze simili: la prima (battute 14 – 17) sembra una chiusura, invece la musica continua a fluire. La seconda, che troviamo alla fine dello spartito ha una piccola differenza rispetto alla prima ed è una cadenza perfetta.
Mozart ha messo in musica uno di quegli inganni così frequenti nella trama di Così fan tutte.
Riporto qui sotto un secondo spartito per eseguire questa parte dell’Ouverture con due strumenti (oboe e flauto).
